Ogni giorno a scuola è un’occasione per imparare, non solo per i bambini, ma anche per gli insegnanti e per me, come direttrice.
In questa scuola abbiamo delle regole: i maschi devono tenere i capelli rasati per motivi di igiene e per prevenire i pidocchi, mentre le bambine possono portarli lunghi ma sempre intrecciati aderenti alla testa. È una misura necessaria in un ambiente come il nostro.
Qualche mese fa è arrivato un nuovo alunno, Daniel, con i rasta. Al momento dell’iscrizione non avevo notato i suoi capelli, ma all’inizio dell’anno scolastico mi sono accorta che sarebbe stato necessario adeguarsi alla regola. Così, ho chiesto a suo padre di tagliare i capelli a Daniel. La reazione del padre, però, è stata del tutto inaspettata. Mi ha raccontato che quando, da piccolo, gli avevano tagliato i capelli, Daniel si era ammalato così gravemente da rischiare la vita. Da allora, per loro era impensabile ripetere quell’esperienza.
All’inizio sono rimasta sorpresa e un po' divertita dalla sua risposta, ma riflettendoci ho compreso che a volte certe credenze, legate a superstizioni e profonde paure, sono difficili da sradicare. Così ho deciso di trovare un compromesso e ho invitato padre e figlio nel mio ufficio, proponendo loro una soluzione inaspettata: avremmo rasato solo la parte posteriore dei capelli e, per rassicurarli, avrei pregato per la salute di Daniel. Ho anche promesso che, se il bambino si fosse ammalato, avrei personalmente coperto i costi delle cure mediche; se fosse rimasto in salute, avremmo avuto conferma che la preghiera lo aveva protetto.
Il padre era perplesso, ma ha accettato. Il giorno dopo, Daniel è tornato a scuola con una parte dei capelli rasata e, per fortuna, stava benissimo. Ma c’era ancora un ostacolo da superare: il nonno di David. In questa comunità patriarcale, il nonno, capo della famiglia, ha una grande influenza nelle decisioni familiari, e lui era ancora convinto che tagliare i capelli al nipote potesse portare un grave pericolo.
Fu proprio Daniel, però, a rassicurarlo con una semplicità disarmante e una fiducia che mi ha commossa: “La direttrice ha pregato per me, non devi preoccuparti.” Questa risposta convinse il nonno, che alla fine permise di completare il taglio dei capelli.
Quando Daniel è tornato a scuola con i capelli corti come gli altri bambini e un sorriso che rifletteva la sua serenità, è stato un momento speciale. Mi ha ricordato quanto la fiducia e la fede possano aiutare a superare differenze culturali e paure profonde, creando un senso di comunità che va oltre le difficoltà.
La storia di Daniel mi ha insegnato che, con un po’ di comprensione e qualche piccolo compromesso, possiamo creare piccoli miracoli quotidiani, persino all’interno delle mura di una scuola.
- Desirée